non so ripensandoci pure io mi ritrovo in un centro di delusione ,dove i sentimenti si mischiano all’indifferenza,come se mi rendessi conto di aver buttato l’anima e le idee in pasto alle fiamme,tutto è stato divorato da una voragine di egoismo,il male del secolo,invisibile veramente,ma tanto doloroso e sfinente che in confronto una corsa nel tuo giardino è una passeggiata ,quando si passa la linea del lecito e dell’illecito,della maschera si resta tramortiti, in verità sono stanca di tutto pure di queste mangiatoie virtuali che non portano a niente,che non a essere vetrinisti di se stessi,se tutti facessimo un mea colpa ,forse si capirebbe che scrivere è fare una grande esplorazione di se stessi è veramente l’isola che non c’è,una scoperta,
nessun abbraccio ti può consolare,perche la miseria umana ,non ha consolazione,
anche una foto dove si è tutti felici,denota e dimostra,che l’attimo è fugace,come un lampo,io sono tramortita dalle idee,precotte,e deportate,dalla mancanza di fantasia,è come se avessi trasportato un macigno enorme,tre volte più grande di me,e arrivata alla cima della montagna,mi sia rotolato giù per la valle,
per arrivare al mare e formare uno scoglio
dove ci sei tu e qualche sopravvissuto-
mia cara amica
tu e il mare,
davanti-
legati da un abbraccio
con tantissimo affetto-
————-Amelie
Viva la corsa.