Tagore.

Tagore
(mio amore pubblico e privato).
  
 Vieni come sei, non indugiare a farti bella.
Se la treccia s’è sciolta dei capelli,
se la scriminatura non è dritta,
se i nastri del corsetto non sono allacciati,
non badarci.
Vieni come sei, non indugiare a farti bella.Vieni sull’erba con passi veloci.
Se il rossetto si disfà per la rugiada,
se gli anelli che tintinnano ai tuoi piedi
si allentano, se le perle della tua collana
cadono, non badarci.
Vieni sull’erba con passi veloci.
Non vedi le nubi che coprono il cielo?
Stormi di gru si levano in volo
dall’altra riva del fiume
e improvvise raffiche di vento
passano veloci sulla brughiera.
Le greggi spaurite corrono agli ovili.
Non vedi le nubi che coprono il cielo?

Invano accendi la lampada della tua toilet –
la fiamma vacilla e si spegne nel vento.
Chi può accorgersi che le tue palpebre
non sono state tinte d’ombretto?
I tuoi occhi sono più neri delle nubi.
Invano accendi la lampada della tua toilet.

Vieni come sei, non indugiare a farti bella.
Se la ghirlanda non è stata intrecciata, che importa;
se il braccialetto non è chiuso. lascia fare.
Il cielo è coperto di nuvole – è tardi.
Vieni come sei; non indugiare a farti bella.

——————————————————————————Tagore.

 

 
 

Chiavica moderna.oggi era ieri o domani ?Futuro?

CARI AMICI,lunga è la notte,la giornata ormai calda,se si ascolta la radio o la tv,ti viene il mente il girone dei Dannati,sempre in circolo come gatti a caccia della coda,ma non sarà che come diceva Goethe per costruire bisogna prima demolire ,per demolire avere un idea di cosa bisogna ricostruire,mi rifiuto di capire questa epoca,so solo che tutto gira intorno al quoziente ”soldi”,anche chi ne ha già molti,è invaso dall’avidità,di averne sempre di più,mi è bastato vedere il crocefisso del Papa oggi in tv,per capire che avrebbe salvato migliaia di famiglie dalla pestilenza,o mancanza di acqua,malattie  visive di bambini,nati già con patologie.E’ proprio una chiavica il cervello umano,non so se ci salveremo,
credo che sia dura davvero,perchè morto un cervello non credo che ne rispunti un altro,la degenerazione,stà nel moltiplicarsi  come i ceppi,non porsi limiti,modernismo senza paradiso o approdo,solo Odissee senza ritorno.
Mancanza di educazione.
mancanza di Sirene.
 
o meglio tappi contro le Sirene.
Il re è morto-
al suo posto solo comparse
al teatro offrono da bere.
 
 
 
——————————————————–Amelie
 
Quello che vivi è meglio di quello che scrivi.”

“Molto spesso, nel corso della vita, nel mezzo della sicura certezza del cambiamento, ci accorgiamo all’improvviso di essere prigionieri di un errore, di esserci dedicati a persone e ad oggetti immaginando un rapporto con essi che all’occhio sveglio si rivela effimero; e tuttavia non possiamo distaccarcene, una forza misteriosa ci tiene legati ad essi. Poiché quel che conta è l’agire, può accadere che da una nostra azione errata scaturisca qualcosa di esatto, in quanto la conseguenza di ogni nostro atto si ripercuote all’infinito. Certamente, il massimo dell’azione è il gesto creativo, seppure anche la distruzione può condurre a risultati positivi.” (J.W. Goethe, Über Kunst und Altertum, in: Maximen und Reflexionen———-

Un Geppetto si trova sempre.

Oggi ho sentito dire da Fini a un gruppo di stranieri,non vi preoccupate  La Repubblica è di tutti,non vi preoccupate la Camera è di tutti gli Italiani,tra marciumi e virtualismi,stà meglio il Gatto unico superstite di una dignità familiare,un assolo,di assoluta fedeltà,il Paese del Balocchi in puro stile terzo millennio,lo strisciante  strisciatoio,dove si strofinano lampade senza Genio,boschi con Lupi Mannari,asce,pisciatoi virtuali,senza un capo nè coda,Capinere o Chimere aristocratiche,pure colpi di coda stile Moby Dick,le balene del pensiero pensato,affondate,siliconate,martoriate,tra Cupidi amorfi ,senza ali ragnatele del sospetto,tipicamente Italiota,lo stivale del Gatto,delle leghe,le leghe verdi,
come boschi disossati dal Mangiafuoco incallito ,carte castelli,passparty,omologati,per vecchie donne in cerca del consenso,maschile,la frittata è fatta con l’uovo del Dinosauro o Salamandra,resistente al fuoco di paglia,del reticente ,o servilismo di turno,un papi tipo Berlusconi si trova sempre,l’italia è piena di Geppetti a riposo,con Viagra ,Villeggianti del pensiero,chissà perchè sognano Biancaneve o Cenerentola,da imbandire come un confetto,rosa,da portare nel piatto,è vero la Camera è di tutti gli italiani,il Principe non arriva su Cavalli  bianchi ma su  Monopattino nero,sventola la Bandiera della Barilla,ha radici Italiane,ti affoga dentro un minestrone passato,in porzioni,come se il mondo fosse una vettovaglia imbandita,le donne si bevono orzate al Chiupa-ciupa,ci si, cala le braghe,come gesto estremo,perchè la Camera è di tutti gli Italiani,quelle da letto.Belle Addormentate ,davanti  agli occhi degli Orchi.
————————————Amelie

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Ogni quadro è un ritratto… 
un’autoritratto. 
Ogni poesia 
è un’autobiografia. 
Ogni scoperta 
è scoperta di sé. Gibran

Leggi leggìo…leggero.(circondata da parole)

Sono tornata,sono molto impegnata a rimettere a posto,le rotelle,ieri sono stata nella casa di un poeta Faber,la Mostra di Genova,devo dire che questo uomo era una persona emozionante,vedere come scriveva,su qualunque pezzo di carta,tutti i suoi libri,sottolineati (le parti più interessanti),questa persona nuvola,leggera eppure tanto profonda,credo di non  abusare delle parole,nel definirlo tale,il suo spessore umano che raramente si trova nella vita,reale,c’è-l’atmosfera era tetra non da festa,ma il tutto circondato dalle parole e la sua voce,la parte che mi ha colpito è stata quella fotografica,girare tra i suoi oggetti,la pagella scolastica,con tutti 5 ,da estranea eppure quasi come se fosse un fratello,e la musica,che più che musica è poesia fatta in musica,la timidezza,un tesoro di qualità,che stanno sfuggendo a tanti,a tutti quasi,non voglio essere eticchettata come fan,credo di vedere In Faber ,l’uomo a venire,moderno e antico,pieno di tradizioni,e radici,LOTTATORE,con l’arma più seducente ,in assoluto,l’anima, e  mio concittadino,magico,di cui sono onorata.
grazie Fabrizio
per tutte le belle parole
che sapevi  farci leggere,fresche,
e i posti dove ci hai portato
con il pensiero.
grande viaggiatore pigro.
kiss
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Amelie

           

—e la carta volava con te.

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un saluto a MARCO  PANNELLA

resisti.

resisti.

dopo di te il buio.

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Il posto perfetto.(il pensiero libero).

 

 

Cammino
corro e salto-
parallele-
linee-
virgole-
forse all’infinito-
ritorno indietro avanzo- perdo l’equilibrio-
con un gesto ardito-
arrivo al punto perfetto-
dove muove il concetto-
dove l’imperfetto-
diventa esplosione-
il punto interrogativo-
mai quantitativo
è
forse confusione
ma mai costrizione-
si chiama illusione-
a volte naufrago-
ma trovo sempre un ramo-
fiorito.
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Amelie-

Chissà perchè..le rondini.

Chissà perchè –
mi ero messa in testa
la costruzione di un qualcosa-
la tenace soppravvivenza alle parole-
non solo le mie-
come se avessi pensato-
il pensiero di tanti-
inscatolato-un-
semifreddo o glaciale-
grido
 
le paure di tanti
le sofferenze di tanti-
ora chissà perchè-
ho tutto chiaro-
come se vivessi davanti una finestra
aperta-
dove tutti possono guardare-
 
e vedere specchi-
le anime che girano
senza tenersi mai-
attraversano  vetri-
 
ora afferrandosi
ora lasciandosi
in catene di parole-
abbracciando rondini-
fragili.
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Amelie.
 
 
 

A R 49..Una canzone fantastica delle nostre:)

   

La farfalla che svolazza intorno alla lampada finchè non muore
è più ammirevole della talpa
che vive in una galleria oscura.

Gibran.

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LA FARFALLA E’ MOLTO BELLA E MI FA VENIRE IN MENTE CHE IN UN GIORNO SOLO RIESCONO A VIVERE UNA VITA INTERA,

Oceano.

 

Quanti cavalli hai tu ceduto alla porta
tu che sfiori il cielo col tuo dito più corto
la notte non ha bisogno
la notte fa benissimo a meno del tuo concerto
ti offenderesti se qualcuno ti chiamasse un tentativo.

Ed arrivò un bambino con le mani in tasca
ed un oceano verde dietro le spalle
disse “Vorrei sapere, quanto è grande il verde
come è bello il mare, quanto dura una stanza
è troppo tempo che guardo il sole, mi ha fatto male ”

Prova a lasciare le campane al loro cerchio di rondini
e non ficcare il naso negli affari miei
e non venirmi a dire “Preferisco un poeta,
preferisco un poeta ad un poeta sconfitto”

Ma se ci tieni tanto poi baciarmi ogni volta che vuoi.

testo di De Andrè

I caratteri..

IL FALSO

La falsità (1) è dunque, secondo la definizione, la simulazione in peggio di fatti e di parole. La persona falsa è quindi uno che quando incontra i suoi nemici si mette a parlare con loro e non mostra il suo odio. Egli loda in faccia chi di dietro ha fatto a pezzi ed esprime la sua partecipazione a chi ha avuto la peggio [in un processo]. Mostra indulgenza con chi sparla di lui e per le brutte cose dettegli contro. Con le persone che hanno subito un torto e sono arrabbiate, parla in modo mite. Se uno ha premura di parlargli, gli fa dire di passare in un altro momento (2). Nulla fa sapere di ciò che sta facendo, ma dice che ci sta ancora pensando; fa sempre finta di essere appena arrivato, di aver fatto tardi, di non sentirsi bene. A coloro che lo pregano di un prestito o fanno una colletta, dice di non essere ricco (3), se vende (4) dice che non vende, se non vende dice di vendere. Qualunque cosa abbia sentito, nega; qualunque cosa abbia visto, dice che non lo ha visto, se ha fatto un’affermazione, dice di non ricordarsene. Di certe cosa ora dice che ci sta pensando, di altre che non sa bene, di altre che è proprio una sorpresa. di altre che quella era proprio la sua idea. Soprattutto egli è specialista nell’usar frasi del genere «non ci credo», «non capisco proprio», «sono stupefatto», «sei tu a dire che la cosa è andata diversamente», «questo a me non lo ha proprio detto», «la cosa mi sembra paradossale», «vallo a raccontare ad un altro», «proprio non mi è chiaro se non devo credere a te o se devo far torto all’altro», «stai attento a non dar fiducia troppo rapidamente!».
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1) I titoli nell’originale indicano non la persona ma la caratteristica astratta; per antica tradizione si usa però tradurre nel tipo di persona descritta; in questo caso il titolo originale è “eirõneia” che però nulla ha a che vedere con la nostra “ironia”. È piuttosto l’arte di simulare, ma solo ai fini della propria tranquillità; noi diremmo forse che siamo di fronte ad una persona non impegnata. La prima frase è di difficile comprensione: forse Teofrasto vuol dire che questo tipo di persona accetta di essere stimato uomo da poco pur di non impegnarsi.
2) Ovviamente per potersi preparare
3) Altri leggono “dice di non essere in grado di..”.
4) O, più genericamente, “se fa affari”.
Teofrasto

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