I caratteri..

IL FALSO

La falsità (1) è dunque, secondo la definizione, la simulazione in peggio di fatti e di parole. La persona falsa è quindi uno che quando incontra i suoi nemici si mette a parlare con loro e non mostra il suo odio. Egli loda in faccia chi di dietro ha fatto a pezzi ed esprime la sua partecipazione a chi ha avuto la peggio [in un processo]. Mostra indulgenza con chi sparla di lui e per le brutte cose dettegli contro. Con le persone che hanno subito un torto e sono arrabbiate, parla in modo mite. Se uno ha premura di parlargli, gli fa dire di passare in un altro momento (2). Nulla fa sapere di ciò che sta facendo, ma dice che ci sta ancora pensando; fa sempre finta di essere appena arrivato, di aver fatto tardi, di non sentirsi bene. A coloro che lo pregano di un prestito o fanno una colletta, dice di non essere ricco (3), se vende (4) dice che non vende, se non vende dice di vendere. Qualunque cosa abbia sentito, nega; qualunque cosa abbia visto, dice che non lo ha visto, se ha fatto un’affermazione, dice di non ricordarsene. Di certe cosa ora dice che ci sta pensando, di altre che non sa bene, di altre che è proprio una sorpresa. di altre che quella era proprio la sua idea. Soprattutto egli è specialista nell’usar frasi del genere «non ci credo», «non capisco proprio», «sono stupefatto», «sei tu a dire che la cosa è andata diversamente», «questo a me non lo ha proprio detto», «la cosa mi sembra paradossale», «vallo a raccontare ad un altro», «proprio non mi è chiaro se non devo credere a te o se devo far torto all’altro», «stai attento a non dar fiducia troppo rapidamente!».
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1) I titoli nell’originale indicano non la persona ma la caratteristica astratta; per antica tradizione si usa però tradurre nel tipo di persona descritta; in questo caso il titolo originale è “eirõneia” che però nulla ha a che vedere con la nostra “ironia”. È piuttosto l’arte di simulare, ma solo ai fini della propria tranquillità; noi diremmo forse che siamo di fronte ad una persona non impegnata. La prima frase è di difficile comprensione: forse Teofrasto vuol dire che questo tipo di persona accetta di essere stimato uomo da poco pur di non impegnarsi.
2) Ovviamente per potersi preparare
3) Altri leggono “dice di non essere in grado di..”.
4) O, più genericamente, “se fa affari”.
Teofrasto

9 commenti (+aggiungi il tuo?)

  1. Maria Luisa
    Mag 12, 2009 @ 18:50:14

    Oddio, Amelie, allora sono grave: una di quelle frasi — tipo "non ci credo!" o "sono stupefatta" ecc. — le ho dette anch’io almeno una volta nella vita. Eppure, mi spiace tanto per Teofrasto, ma non mi sento falsa proprio per niente. Mi fa tenerezza, però, chiunque come lui cerchi di individuare con poche formule … magiche chi è degno di fiducia e chi no. La verità, secondo me, è che il motto dell’Accademia del Cimento, ossia "provando e riprovando", è l’unico che possa servire da guida sicura. Che è quanto dire: non esiste guida sicura, bisogna accettare di soffrire e soffrendo scoprire quanto si è disposti a sopportare; da lì, fare la propria scelta e proseguire, in attesa che il prossimo compagno di viaggio metta di nuovo alla prova la nostra capcità di amare, capire e perdonare.Ciao cara amica, buonanotte e buon domani.Un bacio, tua Isola.

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  2. JعK
    Mag 12, 2009 @ 20:10:03

    che figata..Un bacio grandeKiss

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  3. sergio
    Mag 13, 2009 @ 09:29:39

    "PACCHI A SOPRESA"…espressione forte, la tua.bè, diciamolo, a volte li cerchiamo noi questi pacchi, presi come siamo dalle proiezioni che creiamo nei confronti di altri, con aspettative altissime e impegni sentimentali colossali…per poi dimenticarci che siamo umani tra umani,mica perfetti, mica Dei…riuscire ad accettare i limiti di se stessi e del prossimo, quello è un percorso importante (ed io non ho la presunzione di essere "avanti" in esso…)il dono, ti chiedi?essere se stessi…ti pare poco? a me pare una impresa titanica: chi veramente si mostra per quello che è? chi è così coraggioso? chi?

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  4. Carrie
    Mag 13, 2009 @ 11:25:38

    E’ la categoria che odio di più.Prima ancora dei cattivi gratuitamente.ps: interessante questa storia dei regali a sorpresa…..

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  5. peppi_s
    Mag 14, 2009 @ 15:07:33

    Sarei falso se ti dicessi che trovo interessante questa "tabellascoprifalso".Io penso che un pò tutti per una volta abbiamo adoperato una delle frasi che hai menzionato, ma non necessariamente per essere falsi quanto per non mostrarsi troppo rigidi nei confronti dell’interlocutore.Sarei altrettanto falso se non ti dicessi che tutto quello che scrivi lo trovo sempre interessante.Ciao Amelie.

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  6. Amelie
    Mag 14, 2009 @ 19:07:01

    grazie peppi e a tutti gli altri cerco solo di usare il blogper motivi anche moralivisto che la società è al suo limite storicoin peggio-come scrissi tempo fa,il mio scopo è la conoscenzaconoscerecose nuove che non siano le solire banalità.pure questo ha un rischio..il rischio di non piacere o di sembrare pesantecome le zavorre…alate.:)

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  7. Amelie
    Mag 14, 2009 @ 19:08:26

    poi ci vedo pure pocogli errori fanno pendantcon il parquèo mattonelle.

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  8. Carrie
    Mag 14, 2009 @ 19:20:23

    hei, ma non è un silogismo.Nel post c’è scritto che il "falso" usa spesso queste frasi.NON significa che chi usa queste frasi sia un falso.Non interpretiamo random quel che leggiamo!

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  9. Amelie
    Mag 14, 2009 @ 20:59:47

    Teofrasto nacque attorno al 371 a. C. in Ereso, sull’isola di Lesbo, e fu il principale allievo e collaboratore di Aristotele, di cui ne continuò la scuola dopo la morte, nel 322 a. C. Morì a 85 anni, circa nel 287 a. C. L’opera che lo ha tramandato ai posteri sono "I Caratteri", scritta dopo il 319 a. C. ed assistita da costante fortuna nel corso dei secoli. Per noi è fonte preziosa di informazioni sulla vita quotidiana ad Atene nel IV secolo e, a parte le notevoli qualità artistiche, documento culturale prezioso per farci comprendere l’immutabilità dell’animo umano e l’inevitabità dei suoi vizi e delle sue passioni, nel corso dei millenni. Per la traduzione ho seguito il testo curato da Peter Steinmetz, Theophrast, Charaktere, Vol. I, Textgeschichte und Text, Monaco, 1960.I Caratteri di Teofrasto non presentano particolari difficoltà stilistiche, visto che le tutte le frasi sono strutturate allo stesso modo, con alquanta monotonia; le difficoltà per il traduttore derivano dal fatto che in molti punti il testo greco è stato ricostruito in modo incerto, che Teofrasto è estremamente conciso e che il testo fa continuo riferimento ad usi della vita quotidiana di Atene, ovvi per il lettore di allora, ma difficilmente ricostruibili per noi. Le parole tra parentesi quadre, sono (salvo diversa indicazione), mie aggiunte rivolte a facilitare la comprensione del testo, nel senso che mi è parso più probabile.

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